Interrogatorio “fiume” di Gennuso, l’avvocato Taormina: “Ha chiarito bene la sua posizione”

Interrogatorio “fiume” di Gennuso, l’avvocato Taormina: “Ha chiarito bene la sua posizione”

“Un interrogatorio ampiamente chiarificatore con la posizione di Gennuso che ne esce alleggerita. Attendiamo che si concluda questa fase e che Gennuso posso tornare in libertà”.

L’avvocato Carlo Taormina è ottimista dopo l’interrogatorio “fiume” al deputato regionale Giuseppe Gennuso che si è svolto oggi al Tribunale di Roma. Gennuso, attualmente agli arresti “domiciliari”, è accusato di corruzione elettorale per presunte compravendite di sentenze, in particolare quella del Cga con la quale è stato disposto il ritorno alle urne in 9 sezioni di Pachino e Rosolini.

“Il deputato regionale -dice Taormina-, ha percorso tutti i passaggi, sin da quello che è accaduto all’indomani delle elezioni. Da vincitore fu dato perdente dopo tre giorni e Gennuso ha dato tutte le indicazioni per fare chiarezza su chi abbia agito per far cambiare così improvvisamente il risultato elettorale”.

Un altro passaggio ampiamente dibattuto da Gennuso è stato quello del ricorso al Tar e la declaratoria di inammissibilità. “Gennuso ha indicato le ragioni per le quali è stata ancora una volta inopinatamente dichiarata l’inammissibilità -continua Taormina-, e quindi ha rappresentato in quale direzione debbano andare le indagini per capire chi è stato effettivamente e perchè il Tar di Palermo ha preso una decisione che non doveva prendere. Quella inammissibilità, come il tempo ha dimostrato, era totalmente sbagliata”.

Altro momento la sentenza del Cga con la quale è stata disposta la riconta delle schede e poi l’ultimo passaggio con il quale è stato disposto il rinnovo delle elezioni.

“Passaggi che sono stati messi in luce con molta precisione -puntualizza Taormina-, in modo tale che l’autorità romana possa fare tutti gli approfondimenti del caso. Quello che è accaduto al Tribunale di Siracusa con la sparizione delle schede è una situazione che sta sul “groppone” a Gennuso, perchè da vittima di quella operazione criminosa che è stata consumata, è diventato adesso una sorta di carnefice. Anche lì sono state date all’autorità giudiziaria tutte le indicazioni perchè finalmente possa essere fatta chiarezza su quello che è successo al Tribunale di Siracusa e chi ne è stato l’autore”.

Sulle accuse di corruzione “Gennuso ha fatto presente che il suo difensore, l’avvocato Rubino, fu contattato da Calafiore per mettere in luce delle possibili interferenze di Amara, amico di Pippo Gianni, sapendo del collegamento di Pippo Gianni attraverso il ministro Cardinale rispetto alle influenze che poteva esercitare presso il Cga, e ben consapevole di quelle che potevano essere state già esercitate al Tar di Palermo. Calafiore prospettò una proposta “chiavi in mano” per risolvere questo problema e Gennuso acconsentì al versamento di due somme, una “extra bilancio”, l’altra regolarmente contabilizzata con fattura che abbiamo oggi esibito davanti al pubblico ministero. Queste retribuzioni erano date per attività collaterale da poter supportare anche l’avvocato Rubino. Mai Calafiore, mai Amara hanno parlato di Caruso e di De Lipsis, della cui presenza e esistenza Gennuso ha avuto conoscenza solo dopo aver letto gli atti processuali che lo riguardavano, in particolare di Caruso. Per lui tutto si è fermato al rapporto con Calafiore e ha accettato Amara per evitare che svolgesse attività ostruzionistiche in suo danno, sapendo che ne poteva esercitare per il suo rapporto con Pippo Gianni”.

Nell’interrogatorio Gennuso ha reclamato “la sua posizione di persona corretta, che ha denunciato la criminalità mafiosa, e non ha avuto paura di mandare in galera i Verdengo, condannati a 9 anni di reclusione”.

Adesso l’avvocato attende fiducioso la scarcerazione. “La vicenda si è chiarificata in maniera abbastanza importante -conclude-. Ci aspettiamo ovviamente che venga fatto il processo e un ulteriore confronto con Calafiore e Amara, perchè alla luce di questi elementi che abbiamo potuto produrre penso che ci possano essere degli atti di resipiscenza. Avuta la libertà sarà indetta subito una conferenza stampa con la quale certi passaggi verranno ampiamente messi in luce”.

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