L’istituto “D’Amico” a scuola di legalità

L’istituto “D’Amico” a scuola di legalità

L’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori civili e la democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Per un adolescente riconoscere e accettare un mondo di regole è sempre un percorso difficile e faticoso. La società contemporanea non sempre propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti. I ragazzi si trovano pertanto sempre più spesso nell’impossibilità di avere delle figure di riferimento in grado di diventare modelli in cui potersi identificare. Tutto ciò aumenta la sensazione di smarrimento e solitudine; provocando evidenti situazioni d’isolamento e una forte tendenza all’individualismo o alla devianza. In un’ottica di reale prevenzione la scuola, deve aiutare i ragazzi ad assumersi delle responsabilità, ricordare loro che chi cresce ha diritto all’errore, ma anche alla correzione, sviluppare in loro la coscienza civile e la convinzione che la legalità conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalità. La legalità è un’opportunità in più per dare senso al loro futuro.

In tale direzione, promuovere la cultura della legalità nella scuola significa educare gli alunni al rispetto della dignità della persona umana, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e l’interiorizzazione dei valori che stanno alla base della convivenza civile.

 E’ così che il nostro Istituto Comprensivo, come di consuetudine già da qualche anno, concorda un incontro con i Carabinieri affinchè siano loro stessi, in uniforme, a guidarli in un semplice percorso di legalità.

 Abbiamo ospitato il maresciallo Vaccaro: egli, attraverso delle slide esplicative, ha chiarito agli alunni di terza media alcune nozioni sul corretto uso del casco, sulle droghe (sintetiche, tra cui l’ecstasy, la nicotina e il tabacco; semisintetiche, di cui fanno parte l’eroina e la cocaina; e le droghe naturali, marijuana e hashish), e sul pericolo di guida in stato di ebbrezza, che ovviamente riduce la percezione del pericolo.

Ha colpito la sua chiarezza e il modo diretto in cui ha centrato l’interesse dei ragazzi…soprattutto quando ha raccomandato di non messaggiare mentre si guida il ciclomotore e di non preoccuparsi se i capelli si scompigliano indossando correttamente il casco!!!

Prof.ssa Loredana Restuccia

Istituto Comprensivo “F.D’Amico”

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