Più sicurezza allo stadio comunale Salvatore Consales, “Italwatt” dona un defibrillatore salvavita
Un defibrillatore salvavita a disposizione dello stadio comunale Salvatore Consales di Rosolini, frequentato da atleti e sportivi di tutte le età.
A donarlo, è stata l’azienda rosolinese Italwatt, altamente specializzata nell’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici.
Ieri, nel primo pomeriggio, si è tenuta una cerimonia per il dono che l’azienda ha inteso fare alle squadre di Rosolini e di Ispica, che condividono “in simbiosi” il campo, ma anche a quanti, tutti, usufruiscono dello stadio comunale Consales.
Presenti, per la Italwatt, Michelangelo Peligra, Massimo Santocono, Vincenzo Tavona e Rosario Gugliotta. A ricevere il dono, per La Pinetina Città di Rosolini e la SportIspica “Marco Monaco”, sono stati Giuseppe Leone, Angelo di Fede e Orazio Monaco.
Per l’amministrazione comunale, invece, presente la vicesindaca Paola Micieli, la vicepresidente del Consiglio Concetta Cavallo e la consigliera Luigia Di Stefano.
“Un grande gesto”, è stato esclamato ieri dalle società sportive presenti. “Un grande gesto”, è stato definito anche dalla vicesindaca. “Ci auguriamo che non sia mai necessario utilizzarlo – ha dichiarato – ma sarà importante poter contare su un defibrillatore in casi di emergenza, perché si potrà intervenire prontamente e salvare una vita. Tutto Rosolini, Ispica e tutte le comunità sportive vi ringraziano e noi vi ringraziamo come amministrazione dato che come ente non ci è stato possibile sopperire a questa mancanza”.
“Grazie alla Italwatt – hanno esclamato Leone e Monaco- perché da tempo cercavamo il modo di munirci di un defibrillatore in caso di emergenze e poi è arrivata la Italwatt che ci annunciato di voler fare questo dono che per noi è stata una vera benedizione”.
Grazie al contributo della Italwatt, insomma, Rosolini diventa un po’ più cardio protetta. Ci si augura che la necessità di munirsi di defibrillatori salvavita diventi prima o poi una matura consapevolezza da parte di tutti, anche da parte chi – purtroppo – è solito vandalizzarli (come accadde in quello di Piazza Saro Adamo, mai più installato).
