Rosolini, 1 rosolinese e 7 migranti positivi al Covid, tra qualche ora il loro trasferimento

Rosolini, 1 rosolinese e 7 migranti positivi al Covid, tra qualche ora il loro trasferimento

I migranti, in tutto 67, sono sbarcati ieri nella spiaggia di Calamosche, e stanotte sono stati trasferiti a Rosolini. Nessun allarme per la città. Struttura presidiata dalle Forze dell’Ordine

Dopo un periodo di quiete, c’è un nuovo positivo in città. Lo ha rivelato il sindaco Pippo Incatasciato nel corso di un’intervista video, questa mattina, rilasciata a Radio Dimensione Suono Avola.

“Allo stato contiamo un positivo, 5 rientri dall’estero nelle zone indicate in ordinanza e quindi in quarantena fiduciaria, e nessuno in quarantena obbligatoria” – ha detto il Sindaco.

Nel frattempo però ieri sono sbarcati 67 migranti nella Riserva Naturale di Vendicari, a Calamosche, e tutti nella notte sono stati trasferiti in una struttura di accoglienza a Rosolini, sita in contrada Timparossa.

7 di loro però sono risultati positivi al Covid-19 e adesso sono in attesa di essere trasferiti in una nave quarantena. Si tratta solo di poche ore; il trasferimento dei positivi avverrà addirittura in giornata.

Nessun allarme per la città. Gli altri 60 migranti infatti resteranno provvisoriamente nella struttura di Timparossa per la quarantena fiduciaria. La struttura è presidiata costantemente dalle Forze dell’Ordine e nessuno, in alcun modo, potrà entrare in contatto con i migranti.

Il centro di accoglienza in questione ha riaperto le sue porte solo ieri notte dopo quattro lunghi mesi di chiusura. Durante il periodo Covid era infatti rimasto chiuso per precauzione ma questa volta i proprietari sono stati obbligati dalla Prefettura ad ospitare i migranti nella massima sicurezza e con i massimi presidi. Non è la prima volta infatti che al proprietario della struttura viene richiesta la disponibilità all’accoglienza. Nei mesi precedenti però lo stesso si era tirato indietro e non aveva accettato, proprio per il rischio covid, di ospitare alcun migrante. Stavolta, così come previsto da contratto, ha dovuto ottemperare all’obbligo perché nessuna struttura aveva posti disponibili per l’accoglienza provvisoria.

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