A Rosolini rime sparse per la città infrangendo il coprifuoco: è “l’abusivismo” della cultura

A Rosolini rime sparse per la città infrangendo il coprifuoco: è “l’abusivismo” della cultura

Fonte immagine in evidenza: Giusi Di Lorenzo

Una delle poesie anche nella nostra sede del Corriere Elorino

Chi ha fatto un giro in centro in questi giorni si sarà accorto degli strani cartelli appesi agli alberi, ai pali dell’illuminazione, ai cancelli e, come nella foto in evidenza, pure sulle panchine delle fermate dei bus. E no! Non è uno scherzo, nè qualche volgare idea che ha imbrattato la città. È qualcosa che a Rosolini manca ancora: il dilagante “abusivismo della cultura”. 

Sono un gruppo di giovani che a Rosolini e a Noto hanno disseminato poesie per la città, appese come biancheria ad asciugare. Sui loro profili c’è traccia di quella che definiscono “distribuzione poetica prima del lockdown” con l’hastag #abusiva_mente

Perchè abusivamente? Perchè hanno “infranto” il coprifuoco delle 22,  al solo scopo di diffondere cultura! Divisi, ad uno ad uno, per le varie zone, hanno ovviamente rispettato le disposizioni sanitarie e “abusivamente” sono solo usciti singolarmente da casa per appendere la propria poesia. 

Poesia al Parco Giovanni Paolo II

Così Rosolini, specie nella sua zona centrale, si è svegliata tra le rime con una serie di fermate poetiche che invogliano a sostare, leggere e riflettere.

Magari la cultura continuasse a dilagare in città per cambiarne definitivamente il volto: con o senza coprifuoco, con o senza lockdown. La cultura non è mai abusiva!

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