Coronavirus, stanziati 400 milioni in buoni spesa, 200 mila euro a Rosolini. Ecco come saranno ripartiti

Coronavirus, stanziati 400 milioni in buoni spesa, 200 mila euro a Rosolini. Ecco come saranno ripartiti

Il governo  ha stanziato 400 milioni di buoni spesa per far fronte all’emergenza Coronavirus e aiutare concretamente chi è in difficoltà economica. I buoni spesa saranno utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità.  

E’ l’ ordinanza della Protezione Civile ( a cui è stata affidata la gestione) che fissa i due criteri usati per la ripartizione delle risorse ai vari comuni.  Una quota A, che rappresenta l’80% del fondo, è stato ripartito in proporzione alla popolazione residente di ciascun Comune e una quota B, l’altro 20%, si è concentrato nelle zone più povere in base al parametro della distanza fra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale.

Al comune di Rosolini, secondo questi criteri, sono stati assegnati euro 201.170,89.

Lo ha confermato proprio stamattina in diretta Facebook il sindaco Pippo Incatasciato che ha spiegato come saranno ripartiti e gestiti nel concreto queste somme.

Innanzitutto a gestire la distribuzione dei buoni spesa sarà l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Rosolini che darà precedenza a chi non è assegnatario di nessun altro sostegno pubblico (RdC, Rei, Naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altre forme di sostegno previste a livello locale o regionale). Anche chi è assegnatario di altro sostegno però potrebbe ricevere – in coda ai primi- i buoni spesa che saranno distribuiti fino a esaurimento della somma totale dei 200 mila euro.

“Abbiamo suddiviso questa distribuzione in due scaglioni- informa il Sindaco. “Il primo scaglione prevede il buono spesa di 150 euro per le famiglie fino a 2 componenti.

Il secondo scaglione prevede invece 200 euro per le famiglie con più di 2 componenti. Alle famiglie che hanno figli di età minore ai 3 anni è garantito un ulteriore buono di 30 euro in più per ciascun minore al fine di poter garantire necessità (come ad esempio l’acquisto dei pannolini), che vanno oltre a quelle alimentari”.

Dal governo regionale dovrebbero invece arrivare altri 100 milioni ai comuni siciliani, ma ancora resta solo un “annuncio” del Presidente Musumeci.

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