È giallo sulla morte della rosolinese Francesca Zini, la Procura apre un’inchiesta

È giallo sulla morte della rosolinese Francesca Zini, la Procura apre un’inchiesta

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Nessuno si è accorto di nulla, nemmeno la donna che condivideva con lei la stanza.

Il 5 luglio si è consumata una tragedia all’interno di una casa di riposo di Rosolini. Alle 5.15 del mattino Francesca Zini, 71 anni, è stata trovata a terra, nel cortile della casa di riposo, immersa in una pozza di sangue.

A pochi metri più in alto il balcone della camera in cui era stata allocata, al primo piano della struttura.

A trovare il corpo ancora in vita della signora è stato il figlio della proprietaria della casa di riposo rosolinese che, sconvolto, ha chiamato i soccorsi. La signora è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Maggiore di Modica nel reparto rianimazione dove è rimasta in coma fino al 20 luglio.

Ma il 20 luglio, alle 11 del mattino, la tragica morte. Una ferita importante alla nuca non le ha lasciato scampo. Intanto sono subito scattate le indagini da parte della Procura della Repubblica di Siracusa e i familiari della donna, tramite i loro legali, hanno sporto denuncia contro la casa di riposo.

Cosa sia successo e come, esattamente, non è chiaro. Da una prima ricostruzione – che sembra la più chiara – pare che Francesca Zini si sia volontariamente buttata dal balcone.

“Se avessimo avuto il minimo sentore di un suo qualsiasi stato di malessere psichico o di forte depressione non l’avremmo mai allocata al primo piano della struttura ma a piano terra” – dice la proprietaria della casa di riposo in cui è avvenuta la tragedia. “Una cosa sconvolgente, che non riusciamo a spiegarci”– continua. “La signora stava benissimo, era solare, si divertiva e ci faceva divertire. Era un gran signora. Educata, serena e sanissima. Era da noi da 15 giorni, sapevamo che non voleva che i familiari la lasciassero in una casa di riposo ma con noi si è trovata bene e metteva allegria a tutti anche se in alcuni brevi momenti veniva travolta dalla tristezza quando il pensiero andava ai suoi familiari”. 

Oggi sono proprio i familiari però a chiedere chiarezza. “Sapevamo che doveva essere allocata a piano terra e invece abbiamo scoperto che era a primo piano nonostante le nostre raccomandazioni alla casa di riposo di stare attenti, perchè spesso non era lucida. L’abbiamo portata in struttura per essere sicuri che non le accadesse nulla. Abbiamo cercato l’aiuto di questa struttura in modo temporaneo”.

La signora Zini, coniugata Branca, non soffriva di depressione. I familiari dicono però “che aveva scatti di non lucidità e l’abbiamo portata a fare diverse visite specialistiche ma nessuno le diagnosticava nulla”.

Non esiste quindi alcuna diagnosi sullo stato di salute mentale della signora Zini, che per i medici era, appunto, sana. “Dal punto di vista medico non c’era nulla di diagnosticato ma per i comportamenti che aveva a casa con noi, a volte, ci siamo allarmati” – ha continuato la famiglia.

Tutti i documenti sono adesso in mano alla Procura.  Dal punto di vista della famiglia c’è stata “negligenza e culpa in vigilando, perchè in una casa di riposo non si possono lasciare porte e finestre aperte e i controlli dovrebbero essere serrati, con la presenza anche di videocamere di sorveglianza interne ed esterne che invece in questa struttura non sono presenti. Se ci fossero state oggi non saremmo qui a farci tante domande sulla possibile dinamica”.

Domande che la famiglia continua a porsi perchè “ci sono elementi poco chiari. È stata ritrovata con una grande ferita alla nuca ma ci sono anche ferite lievi alle gambe e alle cosce anteriori. In più non riusciamo a capire quando sia davvero successo dato che è stata ritrovata piena di formiche. I medici ci hanno riferito che il suo corpo doveva trovarsi lì da tante ore e nessuno se n’è accorto”.

Francesca Zini condivideva anche la camera con una signora cinquantenne, da 9 anni nella struttura, che secondo le informazioni che ci arrivano dice di non aver visto nulla. “Non si è accorta di niente” – dice la proprietaria della struttura. “Dopo la tragedia ha richiesto pure di cambiare stanza perchè non ce la fa a vedere il balcone da cui la signora Francesca si è buttata. Siamo tutti sconvolti. In più di 30 anni di attività abbiamo gestito anche malati psichici e non ci è mai successo nulla del genere. Ci eravamo tanto affezionati a lei e non riusciamo a capire cosa le sia passato per la testa”.

È giallo sulla morte della signora Zini, energica, solare, pimpante, come la descrivono tutti, e una donna che amava tantissimo la sua famiglia. Saranno le indagini e l’autopsia, effettuata l’altro ieri sul suo corpo, a fare chiarezza sulla dinamica e le relative responsabilità.

Domani mattina alle 10 saranno celebrati i suoi funerali in Chiesa Madre.

 

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