È scontro in aula per l’aumento delle indennità di sindaco e assessori

È scontro in aula per l’aumento delle indennità di sindaco e assessori

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L’aumento delle indennità spettanti a sindaco, vice sindaco, assessori e presidente del consiglio da settembre 2023, ha tenuto banco ieri sera in consiglio comunale. Sotto esame la delibera di giunta numero 93 del 27 settembre scorso con la quale è stata recepita la Legge Regionale del maggio 2022 che prevede un contributo in concorso di 18.000 euro l’anno per adeguare e innalzare le indennità degli amministratori.

A sottolineare che l’aumento non intaccherà le casse comunali e si limiterà al trasferimento regionale, non solo per il 2023, ma anche per il 2024, sono stati gli assessori comunali Vincenzo Liuzzo, Giuseppe Giannone e Lucia Piazzese nonché la vice sindaca Paola Micieli.

“Nel 2023 potevamo aumentare gli stipendi da gennaio 2023 -ha detto Giuseppe Giannone-, ma avremmo dovuto prevedere circa 33.000 euro di accollo di spesa per le casse del Comune. Per questo abbiamo deciso di aumentare quest’anno solo da settembre con una spesa di 11.000 euro, rimettendoci anche 7.000 euro dal contributo regionale”.

“Adeguerò l’aumento dell’indennità in base alla copertura del contributo regionale senza gravare di un solo euro sulle casse comunali”, ha detto la vice sindaca Paola Micieli.

Ma le critiche sono arrivate dall’opposizione che unita ha votato contro la delibera. “L’indennità di carica può essere gestita per arricchire le proprie tasche oppure può essere vincolata per fini sociali? -ha detto Tino Di Rosolini-. Così come abbiamo fatto in passato le indennità sono state abbassate per essere destinate ad aiutare la Misericordia o per altri fini sociali”.

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“La passata amministrazione Incatasciato -ha detto Saro Cavallo-, ha abbassato le indennità del 20%. Questa amministrazione non solo non le ha abbassate ma oggi usufruisce del contributo regionale. Non pensate che un 20% possa essere destinato per un contributo alla città?”.

“Prendiamo atto che nel 2024 questa amministrazione si abbasserà le indennità” -ha detto tra l’altro Marta Di Grande.

Ma la “stoccata” al sindaco e a chi “sta sostenendo questa delibera” è arrivata dal consigliere comunale del Pd Piergiorgio Gerratana.

“Questo delle indennità spettanti agli amministratori è un argomento che bisognerebbe eliminare dal dibattito pubblico -ha detto-. Viviamo in un mondo al contrario dove le indennità di senatori, deputati nazionali e regionali toccano dalle 15.000 alle 20.000 euro al mese, che dovrebbero essere le indennità dei sindaci per le responsabilità che ricoprono. Se ci scappa il morto durante un’alluvione, come purtroppo successo, l’avviso di garanzia arriva al sindaco e non ai deputati. Ma quanti cittadini si lamentano per le indennità che prendono i nostri deputati? Nessuno. Ma non si può affrontare questa discussione facendo finta che non sia successo nulla in questi ultimi due anni. Il capo di questa amministrazione è stato l’artefice di una polemica continua sulle indennità degli amministratori locali e oggi è lui il primo, dopo 10 anni, a quasi raddoppiarsi le indennità. Questa è la vergogna che dovreste sentire tutti, soprattutto quelli che erano nel palco a scorticarsi le mani e infangare le persone per bene che si sono prese le indennità giuste e che hanno dimezzato le loro indennità. E oggi siamo qui ad ascoltare le lezioni di chi? Vorrei che il sindaco prendesse 10.000 euro al mese, ma non questo sindaco che ha infangato su questo argomento le persone per bene che si sono impegnate nell’amministrazione di questa città. Così come tutti quelli che stanno sostenendo questa delibera e in silenzio stanno accettando l’imbroglio che avete creato a questa città con le indennità, con gli amministratori a gratis e con il parco acquatico”.

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