L’ex sindaco Calvo: “Nel 2014 intitolati a Poidimani i locali dell’ex chiesa di Santa Caterina per realizzare il museo”

L’ex sindaco Calvo: “Nel 2014 intitolati a Poidimani i locali dell’ex chiesa di Santa Caterina per realizzare il museo”

È ormai dibattito aperto in merito alla realizzazione dello spazio espositivo delle opere dellillustre scultore rosolinese Biagio Poidimani. Ad intervenire è anche l’ex sindaco Corrado Calvo che ricorda come nel 2014 siano stati intitolati i locali dell’ex chiesa di Santa Caterina allo scultore Biagio Poidimani per poter allestire un museo con le sue opere.

Pubblichiamo integralmente la nota dell’ex sindaco: “Egregio direttore, assisto con stupore al dibattito che si è aperto intorno alla scelta del Commissario straordinario del Comune di Rosolini circa la Sua volontà di destinare i locali al piano terra del Palazzo di città – già sede del Comando di Polizia Municipale – a sede di uffici comunali e di non dare corso alla volontà della ex amministrazione comunale Incatasciato, di voler destinare i suddetti locali a spazio museale.
Mi preme dare il mio contributo in tal senso al fine di riportare alla memoria di qualche smemorato, che l’amministrazione comunale che mi sono onorato di presiedere in qualità di Sindaco, grazie ai buoni rapporti istituzionali ha chiesto ed ottenuto da parte della Curia vescovile di Noto la riacquisizione al Patrimonio del Comune di Rosolini dell’immobile ex Chiesa di Santa Caterina sita nella Via Bellini a circa duecento metri di distanza dalla Piazza Garibaldi. Tutto ciò al fine di realizzare un Museo Civico dedicato allo scultore Rosolinese Biagio Poidimani, esponente di spicco dell’arte del Novecento Italiano, per dare il giusto riconoscimento alla sua lunga carriera e riscattare una prestigiosa risorsa culturale del nostro Comune e per aver contribuito con le sue opere a portare alto il nome della nostra terra. Il Museo Civico, a Lui dedicato, si prefiggeva lo scopo di far scoprire a tutti, rosolinesi e non, il valore dell’artista le cui opere si trovano sparse in Italia e all’estero (dall’America all’Australia passando per l’Europa).

Per questi motivi, la mia Amministrazione comunale ha voluto intitolare l’immobile ex chiesa di Santa Caterina di proprietà comunale, all’artista Rosolinese Biagio Poidimani.
Forti di questi sentimenti, animati dalla ferma volontà di realizzare le nostre idee guardando al futuro, lo scrivente ha intrapreso i necessari contatti e nel corso degli incontri avuti con la sig.ra Silvia Poidimani, figlia dell’illustre artista, nostro concittadino Biagio Poidimani, aveva acquisito la sua espressa volontà di voler cedere al Comune di Rosolini una parte consistente di opere realizzate dal proprio genitore durante le diverse fasi storiche: il periodo giovanile – gli anni trascorsi in America, il ritorno nella sua terra, la maturità;
A tal proposito è stato trasmesso al Comune l’elenco delle opere dalle quali si evince che sono state suddivise in tre gruppi:
– Opere donate al Comune di Rosolini;
– Opere in comodato gratuito per una mostra permanente presso il nascente “Museo Civico d’Arte Moderna B. Poidimani”;
– Opere per una eventuale mostra temporanea;
Con delibera di Giunta comunale n. 12 del 17/01/2014 (mai revocata), la ex chiesa di Santa Caterina di Via Bellini è stata intitolata all’illustre scultore Biagio Poidimani per realizzarvi il “Museo Civico d’Arte Moderna”.
Mi preme fare tre considerazioni, la prima che la scelta dell’ ex amministrazione Incatasciato di voler relegare le opere e la figura stessa di Biagio Poidimani, in uno spazio “museale” allestito in alcune stanze del Palazzo comunale già intitolato all’autorevole figura del Barone Giovanni Cartia, nonché adiacenti alla sala cultura già intitolata al Barone Pietro Cartia, nonché in una delle stesse stanze già intitolata all’autorevole figura del compianto Gigi Perricone, mi sembra un’offesa alla caratura dell’artista e una miope quanto distorta visione dell’effettiva importanza che riveste la realizzazione di un Museo Civico d’Arte Moderna, pensato come sede autonoma e come luogo autentico di valorizzazione dell’opera di un grande artista e delle esperienze laboratoriali che potrebbero essere ad esso connesse attraverso le istituzioni scolastiche.
La seconda considerazione riguarda la possibilità concreta che il progetto di riqualificazione dell’immobile intitolato a Biagio Poidimani e sede del nascente Museo d’Arte Civica Moderna, presentato dal Commissario Straordinario dott. Giovanni Cocco nel quadro degli interventi a valere sui fondi del Recovery Found per un importo di € 600.000,00, grazie agli sforzi profusi dai dirigenti e funzionari dell’Ufficio tecnico comunale, possa contribuire a realizzare il sogno della mia amministrazione comunale, quello dei componenti dell’allora Commissione cultura, nonché quello della comunità rosolinese intera, di vedere realizzato il Museo Civico d’Arte Moderna. Allestire due o tre stanze e volergli dare dignità di Museo, parlando di cultura e di turismo, che altrimenti verrebbero mortificati, mi sembra del tutto fuori luogo e non all’altezza del compito di amministratori lungimiranti.

La terza considerazione riguarda la scelta del Commissario Straordinario di voler adibire i locali al piano terra del Palazzo di città a sede degli uffici comunali.
Da sempre, la sede del Comando di polizia municipale ha rappresentato il fiore all’occhiello di qualunque amministrazione comunale. La sede naturale è rappresentata dal Palazzo comunale prospiciente la principale Piazza Garibaldi, il salotto della città. Chiunque arrivi nel centro della nostra città ha davanti a sé lo scenario di un luogo suggestivo, la bellezza della Piazza e dei suoi palazzi, la chiesa Madre, il Palazzo comunale con la sede del Comando di Polizia municipale. Personalmente, trovo molto adeguata ed idonea quest’ultima, quale sede naturale del Comando di polizia municipale. D’altronde, la mia Amministrazione comunale, aveva provveduto a ristrutturare i locali proprio per adeguarli e renderli idonei a sede del Comando dei vigili urbani, gli stessi locali che, oggi, ex amministratori sprovveduti ed incuranti dei soldi spesi in nome e per conto dei cittadini, smantellano senza preoccupazione alcuna.
Le polemiche innescate dall’ex Sindaco Incatasciato, pertanto, lasciano il tempo che trovano, sono tutte figlie di un clamoroso, quanto immaginabile fallimento di ogni sua scelta politica ed amministrativa. Basti pensare alla giostra dei cambiamenti nell’ambito dei settori e dei dirigenti della pubblica amministrazione che ha prodotto inquietudine, malcontento e mancanza di risultati in termini di efficienza ed efficacia della macchina amministrativa.
Questi attacchi gratuiti che si levano nei confronti del Commissario Straordinario dott. Giovanni Cocco, parlando di mera contrapposizione politica, di autentica azione demolitiva ai danni della città, sono tipiche di colui che non avendo argomenti per giustificare i propri fallimenti, si rifugia dietro sterili affermazioni secondo le quali le azioni del dott. Cocco siano guidate da manu politica, al solo scopo di screditarne la figura e l’operato e non già, di riconoscerne il valore e le capacità professionali, che in verità ha posto in essere in questi pochi mesi alla guida del nostro Comune, utilizzando il buon senso e l’esperienza che gli è propria di funzionario regionale, riuscendo a fare più di quanto l’amministrazione Incatasciato abbia fatto in tre anni, mettendo ordine nel caos e nel marasma che ha ereditato.
Credo fortemente nella possibilità che la pandemia da Coronavirus, se da un lato ci ha fatto conoscere il dramma vissuto dalla popolazione, il post pandemia potrà essere occasione di rinascita, di nuove opportunità, di rilancio delle condizioni economiche dei territori, ma per essere in grado di attrarre flussi finanziari e finanziamenti, ci voglio uomini e donne all’altezza di questo compito, di certo non delegabile a chi di questo autentico degrado politico a cui è stata ridotta la nostra città, ne è stato il protagonista principale.
Rosolini, lì 05/06/2021
F.to ing. Corrado Calvo

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