“Migliorare la patata novella di Siracusa”, alla Bioverde la prima giornata di campo del progetto “Innovella”

“Migliorare la patata novella di Siracusa”, alla Bioverde la prima giornata di campo del progetto “Innovella”

La prima giornata di campo questa mattina, presso l’azienda BioVerde di Contrada Granati Vecchi, per il progetto “Innovella“, di cui la stessa BioVerde è azienda capofila.

Innovella è l’acronimo di Innovazioni sostenibili per il miglioramento della patata novella di Siracusa, un progetto finanziato dal PSR Sicilia 2014/2020 sottomisura 16.1 a cui hanno collaborato 13 aziende (partners del progetto) e l’Università degli Studi di Catania. 

Presenti al tavolo tecnico per la presentazione del progetto, Marinella Schifitto (titolare BioVerde, Presidente Cia per la provincia di Siracusa e Ragusa e assessore all’Agricoltura del Comune di Rosolini), il sindaco Giovanni Spadola che ha portato i suoi saluti e i suoi complimenti a aziende e università, il Dott. Salvatore Bottari (Dirigente Ispettorato agricoltura Siracusa), il Dott. Francesco Gurrieri, (Presidente Ordine Agronomi Siracusa), il Dott. Salvatore Schifitto (esperto azienda Bioverde) e l’Università degli Studi di Catania con la Prof.ssa Sara Lombardo, il Prof. Antonio Biondi e il Dott. Aurelio Scavo. Tra gli ospiti anche il Presidente Cia-Agricoltori Italiani Sicilia, il Dott. Graziano Scardino. 

Cos’è Innovella? E quale il suo obiettivo? 

“Il progetto, di cui la BioVerde è azienda capofila – spiega Marinella Schifitto- nasce dalla collaborazione tra 13 aziende e l’Università degli Studi di Catania e punta all’innovazione e al miglioramento della coltivazione della patata novella siracusana. In Sicilia abbiamo tra i 5 e i 7 mila ettari di produzione annua di patata, un prodotto importante per il nostro territorio. Il progetto punta alle prove delle varietà, ma anche di concimazione e irrigazione, per migliorare il prodotto in termini di produzione e di qualità. Il futuro dell’agricoltura è l’innovazione, non c’è altra via”. E conclude: “Oggi sul mercato c’è tanta concorrenza da parte di altri stati europei se la Sicilia rimane ferma e non punta all’innovazione il rischio è di essere tagliati fuori e non avere futuro per l’agricoltura. Questi progetti ci aiutano a migliorare e valorizzare l’enorme potenziale produttivo che abbiamo”.

“La Cia oggi è presente – dice invece il Presidente Cia Scardino- perchè quando si parla di innovazione, come in questo caso con la patata novella, noi ci siamo sempre, siamo a fianco dei produttori. La Cia è per l’innovazione, per la sinergia tra università, ricerca scientifica e aziende agricole e sono contento che oggi siano anche presenti tanti studenti dell’Università di Catania per apprendere al meglio la fase sperimentale”. Come vede il futuro del biologico in Sicilia? chiediamo al Presidente Scardino. “Vedo un futuro roseo” – risponde. “La Sicilia è vocata al biologico. Abbiamo tantissimi agricoltori seri che vogliono fare mercato rispettando sempre l’ambiente. Se mettiamo insieme queste cose sono convinto che il futuro del biologico in Sicilia sarà ricco di soddisfazioni”.

Puntare a migliorare la coltivazione della patata, è emerso stamattina, vuol dire puntare non solo a un miglioramento della qualità e all’offerta di un prodotto sano, ma vuol dire anche tutelare gli agricoltori “per entrare in maniera più energica e decisa all’interno dei mercati – ha detto il Dott. Bottari, dirigente Ispettorato Agricoltura- e anche per far sì che il prodotto non sia soggetto a cattive annate, cercando di farlo sempre andare bene, dato che un annata di patata che va male crea un danno economico enorme a tantissimi produttori”.

E come? A spiegarlo è la Dott. ssa Sara Lombardo dell’Università degli Studi di Catania: “Ci sono tanti punti su cui dobbiamo crescere, nonostante la patata novella siracusana sia estremamente riconoscibile all’estero e apprezzata specie sul mercato tedesco per le sue caratteristiche distintive, quali la freschezza, l’acquosità, la cui buccia può essere asportata anche solo sfregandola con le mani, e la presenza di altissimi valori nutrizionali. Ma gli elementi su cui bisogna puntare sono la varietà, che non è un discorso acclarato e oggi infatti tante ditte sementiere offrono sul nostro territorio varietà che non è detto che si adattino alle nostre condizioni climatiche, ancora la sostenibilità, perchè le innovazioni devono essere sostenibili sul piano delle concimazioni e della difesa della coltura, la trasformazione perchè non si può più pensare al prodotto destinato solo al mercato fresco ma bisogna guardare a prodotti innovativi, e infine la valorizzazione degli scarti che nel caso della patata punteranno alla produzione di mangime destinato alla zootecnia”. 

Il 2022 è stato “l’anno delle prove” insomma, condotte dall’Università di Catania nelle 13 aziende partners del progetto. I risultati delle prove, nei dettagli, saranno resi noti nel tempo.

Le aziende che stanno collaborando al progetto per l’innovazione della patata novella siracusa sono la società agricola Bioverde, la società agricola BioGarden, azienda agricola Causarano Francesco, G.L dei F.lli Gentile, società agricola Marianelli SS, az. agricola Gianluca Pannocchietti, az. agricola Iozzia Giorgio – Canto Angela, Mediterraneo Consulting Srls, Agi società cooperativa- SunTime Srl. 

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