Minardo e mons. Staglianò: “Preoccupazione per situazione in Congo”

Minardo e mons. Staglianò: “Preoccupazione per situazione in Congo”

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Un’iniziativa immediata per fermare le violenze che mettono in pericolo i cristiani nella provincia del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo, è la richiesta che arriva dal Presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo e da monsignor Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia, Vescovo Emerito e Amministratore Apostolico della Diocesi di Noto.


Il deputato siciliano al vertice della Commissione Difesa di Montecitorio e il presule dopo la recrudescenza della violenza nel Nord Kivu sono da giorni in contatto con l’ambasciatore d’Italia a Kinshasa Alberto Petrangeli e monsignor Melchisedec Sikuli Paluku, vescovo di Butembo-Beni la diocesi congolese gemellata con la Chiesa di Noto che sta soffrendo particolarmente per l’imperversare di gruppi armati legati anche all’estremismo islamico.


“Il Congo è senza pace da almeno vent’anni – spiega il presidente della Commissione Difesa Minardo – ma la situazione adesso è molto peggiorata come dimostra il recente attentato avvenuto in una chiesa pentecostale di Kasindi dove un’esplosione di un ordigno durante il culto ha fatto una strage. È evidente che in un contesto di questo tipo dove anche il radicalismo islamico rialza la testa i cristiani di ogni denominazione siano un obiettivo sensibile e che è necessario mantenere alta la guardia”.


Per Minardo “per i cristiani del Nord Kivu ma anche per tutti coloro che soffrono persecuzioni a motivo della loro fede cristiana è particolarmente importante l’iniziativa assunta dal Vice presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani che ha annunciato di voler nominare in tempi brevi un inviato speciale della Farnesina per tutelare le comunità cristiane perseguitate nel mondo. Mi spenderò personalmente perché la comunità di Butembo-Beni, così legata alla Chiesa netina, possa essere tra le prime a beneficiare dell’attività dell’incaricato speciale e di qualunque iniziativa che la nostra diplomazia vorrà mettere in campo”.


“È assurdo – aggiunge il vescovo emerito di Noto monsignor Staglianò – che la comunità internazionale faccia passare sotto silenzio i massacri che si perpetuano a scadenze periodiche nel territorio del Nord Kivu e in particolare nella Diocesi di Butembo-Beni con la quale la Diocesi di Noto vive da più di trent’anni un gemellaggio di amicizia ecclesiale, fratellanza cristiana e solidarietà sociale. Faccio appello all’umanità che è a tutti comune: la disumanità della violenza in questi eccidi interpella la nostra umanità e la provoca a intervenire, per restare umani, non solo a parole, ma con gesti di prossimità e vicinanza concreti, per evitare che le parole diventino chiacchiere disumane” conclude Staglianò.

 

Fonte: comunicato stampa Minardo.

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