Anche a Rosolini la “Tabaccheria ra Villa” si rifiuta di vendere «Libero». I proprietari: “Feltri stavolta è andato oltre”

Anche a Rosolini la “Tabaccheria ra Villa” si rifiuta di vendere «Libero». I proprietari: “Feltri stavolta è andato oltre”

Da Milano a Catanzaro passando per Cosenza e arrivando fino a Rosolini: sui social circolano immagini di edicole e tabacchini che si rifiutano di vendere il quotidiano “Libero”, diretto da Vittorio Feltri.

Da parte degli edicolanti di tutta Italia parte il “boicottaggio Libero”. Questa mattina anche a Rosolini spunta fuori il consueto cartello: “In questa edicola da oggi non è più in vendita il quotidiano Libero. Essendo meridionali inferiori non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata giornalistica indipendente!”.

È la presa di posizione simbolica della “Tabaccheria Ra Villa”, sita in Via Gonzaga che al pari di altri rivenditori di testate giornalistiche ha concretizzato così la protesta per le frasi dette da Feltri due giorni fa, ospite della trasmissione “Fuori dal coro” su Rete4. “I meridionali in molti casi sono inferiori” – ha detto Feltri.
Un’uscita che, assieme ad altre recenti contro napoletani e meridionali, ha convinto anche l’edicolante rosolinese a non vendere il quotidiano diretto dal giornalista bergamasco.

“Feltri e il suo giornale – ci dicono i proprietari della tabaccheria rosolinese- hanno da sempre tenuto un atteggiamento provocatorio, ma stavolta sono andati ben oltre. Certi comportamenti non sono accettabili già da un uomo comune, figuriamoci, a maggior ragione, dal direttore di un giornale che raggiunge un raggio molto ampio di persone”.

Al boicottaggio della testata Libero, su scala nazionale, si sarebbe aggiunta una libreria a Reggio Calabria che ha deciso di boicottare anche la vendita dei libri scritti dal giornalista Feltri che stavolta “arranca” a trovare appoggi pure da quella fetta di politica che fino ad ora lo ha sostenuto.

E in queste prese di posizione etiche e morali, Rosolini e i suoi cittadini sono sempre pronti a rispondere con pugno duro e gesti simbolici a difesa dell’onorabilità di tutto il Sud Italia.

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