I commercianti: “Noi chiusi e fuori la gente fa quello che vuole. Il nostro è un sacrificio che non vale a nulla”

I commercianti: “Noi chiusi e fuori la gente fa quello che vuole. Il nostro è un sacrificio che non vale a nulla”

“Stiamo affrontando numerosi sacrifici con la chiusura delle nostre attività, ma quello che vediamo in giro non ci conforta. Chiediamo maggiori controlli e soprattutto chiediamo al presidente Musumeci di rivedere questo Dpcm che sta penalizzando quelle attività che hanno sempre rispettato le regole”.

Oggi pomeriggio, in video conferenza, alcuni commerciati e artigiani di Rosolini hanno promosso un incontro con il sindaco Pippo Incatasciato e l’assessore al Commercio Cristina Chindemi per manifestare tutto il loro disappunto nei confronti del metodo utilizzato per gestire la “zona rossa” definita “confusa e difficilmente sostenibile”.

Obiettivo dei commercianti è quello di “organizzarsi in maniera seria e veloce” al fine di non passare “dall’emergenza sanitaria all’emergenza sociale”.
“Dietro alle nostre insegne ci sono famiglie che fanno sacrifici e notti passate a rivedere i conti -hanno detto-. Abbiamo impegni economici che, senza un incasso, non possiamo mantenere. Dall’altra parte i ristori non arrivano e quando arrivano sono miseri. Le tasse arrivano lo stesso, gli affitti si pagano lo stesso, i fornitori si devono pagare lo stesso. E mentre noi facciamo sacrifici, apriamo le finestre e vediamo che in giro si fa quello che si vuole. Non c’è percezione delle disposizioni contenute nel Dpcm. Ed è per questo che pensiamo che a fine mese ci potrà essere un ulteriore provvedimento peggiorativo che sarà il colpo di grazia per noi: e i sacrifici che stiamo facendo non saranno serviti a nulla”.

Tutte attività che hanno sempre rispettato le norme in materia di dispositivi di distanziamento e sanificazione. “Bisogna capire esattamente cosa vuol dire “bene di prima necessità” -hanno proseguito-. Abbiamo sempre rispettato le regole e non ci spieghiamo il perchè dobbiamo essere penalizzati con la chiusura delle nostre attività, quando invece altre attività rimangono aperte facendo i furbetti sfruttando l’incertezza dell’applicabilità dei codici Ateco”.

I commercianti, nel chiedere un più accurato controllo del territorio, stileranno un documento che sarà portato all’attenzione della camera di commercio, dell’assessorato regionale al Commercio e al presidente Musumeci dal sindaco Pippo Incatasciato, che si farà portavoce delle problematiche esternate dai commercianti e dagli artigiani.
“Comprendiamo le vostre difficoltà che sono anche quelle di chi già ha dovuto chiudere le proprie attività da tempo come le palestre -ha detto il sindaco-. Rosolini al momento è un’isola felice con i contagi che sono molto contenuto rispetto alle città del circondario, ma dobbiamo evitare che la situazione precipiti, concentrandoci sul controllo del territorio. E alzeremo all’attenzione nei prossimi giorni. Abbiamo già chiuso le aree nonSaremo ben lieti di essere da intermediario con il presidente Musumeci delle vostre richieste”.

Di sgravi fiscali neanche a parlarne: “Siamo in dissesto -ha detto il sindaco-, quindi non possiamo consentire nessuno sgravio”.

Tutto adesso passa da quello che accadrà nei prossimi giorni. “Se il livello dei contagi non si abbassa, il governo Regionale avrà fallito -concludono i commercianti-. E noi avremmo perso solo tempo, investimenti e soldi. Per niente”.

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