L’ultimo saluto al giovane Alessandro Floriddia, la madre: “Avremmo dato la vita per salvarti”

L’ultimo saluto al giovane Alessandro Floriddia, la madre: “Avremmo dato la vita per salvarti”

Tante le persone rimaste volutamente fuori dalla Chiesa Madre, tanti i giovani che hanno indossato una maglietta con la sua foto. E a prevalere è stato il silenzio e la commozione. Si sono svolti oggi pomeriggio, alle 17, i funerali del giovane 30enne Alessandro Floriddia, l’imprenditore agricolo deceduto ieri mattina a causa di un infarto nella sua azienda di contrada “Burgio” a Pachino.

Il rito funebre è stato officiato da don Luigi Vizzini che ha cercato di consolare i familiari, la moglie, i genitori, i fratelli e i tanti parenti e amici.

Ad inizio rito è stato letto un messaggio scritto dalla madre, che non è riuscita ad assistere ai funerali: “Ti chiedo scusa, vita mia, se oggi non sono quì presente, ma il dolore è troppo forte. Non riesco e non voglio immaginarti chiuso in quella bara. In tanti avremmo voluto essere al tuo posto: io, papà e i tuoi fratelli, avremmo dato la vita per salvarti. Come faremo senza di te, perchè tu Alessandro eri e rimarrai unico, buono e gentile con tutti. Voglio solo pensare, anche se mi viene difficile, che Dio padre aveva bisogno di un angelo come te e ti ha preso da questo mondo per portarti nel regno dei cieli. Avevi tanti progetti per la tua amata mogliettina e la tua Claretta. Il tuo cuore si sarà spezzato solo al pensiero di lasciarli. Sarà difficile vivere senza di te, ma voglio ricordarti con il sorriso e felice tra le braccia della madre celeste, sarà lei ora a coccolarti e ad accarezzarti. Si felice assieme ai nonni e al tuo padrino Salvatore. Tu guidaci dal cielo e noi saremo gli angeli in terra della tua piccola principessa Claretta”.

Nella sua omelia Don Luigi ha ricordato come “Alessandro non è “il morto”. Alessandro è tutti i momenti belli vissuti. Il suo modo di donarsi, di soccorrere, di amare, di organizzarsi. Non dimentichiamo tutte le cose belle che Alessandro “è stato” in questi 30 anni. Alessandro è molto altro rispetto al dolore che state vivendo. Un dolore così grande che solo Gesù vi può aiutare a sopportare”.

Palloncini bianchi in volo e un lungo applauso (nel video) ha accompagnato l’uscita dalla Chiesa della bara di Alessandro. Una morte improvvisa, inaspettata, che ha colpito come un violento terremoto una famiglia laboriosa e genuina, e che ha strappato via dall’affetto dei propri cari un ragazzo gentile, un “gigante buono”, con tutta una vita piena di progetti davanti a sè.

Alla famiglia Floriddia, ai familiari, rinnoviamo le sentite condoglianze da parte di tutta la redazione del Corriere Elorino.

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