“No acqua per lavare”, “cibo no buono” e “spazzatura puzzolente”, migranti in protesta al tensostatico di Rosolini

“No acqua per lavare”, “cibo no buono” e “spazzatura puzzolente”, migranti in protesta al tensostatico di Rosolini

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Attimi di tensione ieri sera a Rosolini per una sonora protesta presso il pallone tensostatico di via Cavaliere Marina, impianto sportivo adibito a centro di primissima accoglienza per minori stranieri non accompagnati. La protesta dei migranti è stata sedata dopo l’arrivo delle Forze dell’ordine sul posto.

Il motivo che ha scatenato le proteste dei circa 180 minori accolti nella struttura sarebbero riconducibili ad alcune carenze come la mancanza d’acqua per lavarsi e la qualità del cibo ritenuta “no buona”.

“No acqua per lavare”, “cibo no buono” e “spazzatura puzzolente”, ci dicono questa mattina alcuni di loro. Gli odori nauseabondi provocati dalla spazzatura accatastata nei pressi del cancello d’ingresso sicuramente hanno ben poco di accogliente.

I migranti minori non accompagnati si trovano attualmente a Rosolini dopo la richiesta della Prefettura di Siracusa per far fronte all’eccezionale ondata di sbarchi. Di conseguenza la struttura tensostatica è stata ceduta in comodato d’uso gratuito dal Comune di Rosolini alla Prefettura che, tramite la Protezione Civile, ha provveduto ad effettuare lavori di somma urgenza per renderla adatta ad accogliere i minori stranieri in maniera temporanea.

Il Comune di Rosolini, con in testa il sindaco Giovanni Spadola, è stato però chiaro: “Siamo un Comune in dissesto e non possiamo impegnare risorse umane e finanziarie”. In pratica: noi vi diamo la struttura ma poi dovete pensare a tutto voi. E in quel “Voi” c’è tutta la gestione dei migranti, dal ritiro dei rifiuti, all’approvvigionamento di acqua all’occorrenza e, soprattutto, un adeguato servizio di pubblica sicurezza. Un accorgimento che è stato inserito nero su bianco anche nella convenzione tra Comune e Prefettura.

I lavori di ripristino della struttura, effettuati dalla Protezione Civile, ha richiesto un costo di ben 180.000 per gli impianti elettrici, riqualificazione dei bagni, riscaldamento e aria condizionata.

La gestione della struttura è stata affidata invece alla Croce Rossa Italiana.

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“L’acqua al tensostatico arriva tre ore al giorno così come in tutta la città -dice il sindaco Giovanni Spadola-. È chiaro che può non bastare per 180 persone che devono lavarsi ogni giorno. Per questo sono stato da subito chiaro con la Prefettura. Per l’approvvigionamento idrico in eccesso dovevano pensarci loro, così come per l’allaccio all’energia elettrica. Devono pensare inoltre al ritiro della spazzatura che, visto i cari costi di conferimento, non possono essere sostenuti da un Comune in dissesto finanziario. Ma soprattutto ho chiesto una presenza adeguata di pubblica sicurezza. Ho chiamato il prefetto che mi ha assicurato che da lunedì a Rosolini sarà presente un adeguato numero forze dell’ordine. Non voglio lamentele da parte dei cittadini. Abbiamo risposto “sì” all’appello della Prefettura consegnando la struttura, togliendo ai nostri giovani un luogo dove poter far sport, ma di più non possiamo fare perchè senza risorse finanziarie”.

Quindi deve essere l’Ente gestore, in questo caso la Croce Rossa, ad affidare gli incarichi a ditte private per il ritiro dei rifiuti e l’approvvigionamento di acqua. Problemi che, tra l’altro, hanno portato ieri sera alla protesta dei minori.

 

 

 

 

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