Consiglio Comunale con “l’acqua alla gola”, è scontro sulla gestione “mista” del servizio idrico

Consiglio Comunale con “l’acqua alla gola”, è scontro sulla gestione “mista” del servizio idrico

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Una seduta consiliare letteralmente “con l’acqua alla gola” che è stata rinviata proprio sul tema caldo della gestione mista – pubblica e privata- della rete idrica.

Prima però il benvenuto alla consigliera Maria Concetta Iemmolo da parte dei colleghi consiglieri, che prende ufficialmente il posto del consigliere Corrado Roccasalvo, candidato alle amministrative del comune di Modica. “Io e Corrado abbiamo sempre avuto lo stesso obiettivo, lavorare per il bene della nostra città. Lo ringrazio per la possibilità che mi ha dato e gli auguro una buona vita e un in bocca al lupo. Voglio ricordare anche – ha detto la Iemmolo – che nel mio cammino ho avuto un piccolo intoppo. Si voleva denigrare la mia onestà e correttezza nell’ambito amministrativo ma il risultato finale ha confermato la mia più assoluta rettitudine e integrità. Oggi sono pronta a lavorare con voi”. Il suo riferimento al processo relativo all’approvazione del progetto per la realizzazione del Centro Commerciale che la vedeva accusata d’abuso d’ufficio, accusa dalla quale è stata assolta (qui la notizia).

E poi ancora “la convenzione con il Siru Val di Noto”, (ne avevamo già parlato qui), il nuovo soggetto che nei prossimi anni traccerà la strategia di sviluppo per la gestione dei fondi europei 2021/2027. “Con la costituzione di questa convenzione di 13 comuni – ha detto l’assessore Giannone– avremo la possibilità di accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea intercettando fondi per opere pubbliche”. Il Comune capofila individuato è quello di Comiso, comune in cui avrà sede l’ufficio comune, condiviso dai tredici comuni, all’interno del quale saranno intercettati finanziamenti. La convenzione è stata oggetto di un lungo e interessante dibattito in Consiglio in merito a quale sarà il ruolo effettivo del comune di Rosolini con l’augurio che la stretegia territoriale passi da progetti lungimiranti. Sul tema ci riserviamo un approfondimento nel prossimo numero cartaceo.

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Ma il punto caldo della serata è stato l’approvazione dello schema di statuto per l’adesione alla costituenda società a partecipazione mista pubblica-privata aretusacque spa che dovrà gestire il servizio idrico in provincia di Siracusa. Un “atto dovuto” per i consigli comunali della provincia dato che a deliberarlo è stato il commissario regionale dell’Ati Siracusa, Rosaria Barresi.

La scelta di costituire una società mista era stata votata favorevolmente, dopo aver perso tempo prezioso e lasciando per strada numerosi fondi del Pnrr, dall’assemblea dell’Ati Siracusa che è costituita dai 21 sindaci della provincia. Prima di scegliere la società mista era stata preferita la gestione pubblica del servizio idrico ritenuta, però, di difficile attuazione a causa dei numerosi comuni in predissesto e in dissesto.  L’unico sindaco contrario alla gestione mista pubblico privato era stato il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, che aveva gridato allo “scandalo” per le modalità che avevano portato prima all’inerzia dell’Ati Siracusa e poi all’approvazione della gestione ai privati dell’acqua. Inerzia che ha portato oggi l’Ati Siracusa ad essere commissariata, con il commissario che oggi pressa i 21 Comuni per definire al più presto lo statuto e dare in gestione il servizio idrico al partner privato.

“Oggi non abbiamo altra scelta”ha detto il Presidente del Consiglio Corrado Sortino. “O si vota la deliberazione così come proposta o, se non interverrà il consiglio, interverrà comunque un commissario ad acta”. Una situazione, ha anche ribadito Sortino “che si è creata non per colpa del nostro Comune. Non riuscivano a fare riunioni del Consiglio di amministrazione. Ogni volta che ne veniva indetta una, non si raggiungeva il numero legale. Così l’assemblea è stata commissariata. Stiamo facendo da passacarte e capisco che il problema è politico, ma se non votiamo noi, verrà un commissario ad acta a fare la stessa cosa”. 

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Un tema che è “assolutamente politico” per l’opposizione che aveva chiesto alla maggioranza di prendere tempo, non solo per confrontarsi e per interloquire anche con sindaci e colleghi consiglieri degli altri comuni, ma per evitare il rischio che “si distruggano 20 anni di storia e di volontà popolare come ha dichiarato Gerratana- facendo il grave errore di affidare la gestione dell’acqua al privato. I cittadini vogliono che l’acqua sia pubblica. A prescindere dai commissariamenti e dagli atti dovuti, questo è il momento in cui dobbiamo far vincere la politica far rispettare la volontà di tutti i cittadini: mantenere pubblico questo servizio. A dicembre abbiamo votato per l’istituzione di un consorzio tra comuni, oggi ci proponete che un privato debba essere titolare del 49% di una società che deve gestire il servizio pubblico. Sono contro questa deliberazione e farò guerra fino alle estreme conseguenze. Non facciamoci dettare la linea dai burocrati regionali o dal commissario, interveniamo politicamente perché quando la politica interviene lo fa anche con le barricate e non ci sono commissari o denunce che tengono. Abbiamo vinto una volta, per il famoso referendum, e lo rifaremo. Prendiamoci tempo e riflettiamo, non votiamo oggi”.

“Preciso – ha più volte replicato l’assessore Giannone- che non stiamo assolutamente cedendo la gestione ad un privato. Il 51% è pubblico. Propongo di votare la deliberazione così come presentata, perchè non abbiamo scelta e perchè un commissario ad acta che arrivi al Comune per far ciò che tocca fare a noi stasera, sarebbe pure un costo aggiuntivo. Solo dopo proveremo comunque a far valere le nostre ragioni, il privato non si presenterà domani mattina a bussare alle nostre porte. Abbiamo tempo”. 

Nello specifico nella società mista, il 51% è pubblico, il 49% privato. Al comune di Rosolini tocca il 2,76% delle azioni del totale 51%.

Un carrozzone” lo ha definito il consigliere Di Rosolini- “e il problema più grande è che noi non siamo nemmeno la ruota di scorta di questo carrozzone”.  Ma, sulla linea del sindaco di Palazzolo, che aveva gridato allo scandalo per “le modalità che hanno portato alla gestione mista e per l’inerzia”, anche i consiglieri di opposizione avrebbero voluto vederci chiaro sulle responsabilità. “Perchè è stato commissariato? Tra gli assenti alle assemblee del consiglio di amministrazione c’è qualcuno che è stato assente intenzionalmente proprio per arrivare al commissariamento?”. 

Ci sono sindaci consapevoli e sindaci inconsapevoliha detto Di Rosolinie c’è chi non ha capito che qualcuno tira le fila di questa operazione e noi siamo tutti fuori. Voi, maggioranza, in tutto questo non comandate niente, non gestite niente, siete fuori. Ma se il sindaco è dentro, ce lo venga a dire almeno ci sentiamo garantiti. Io credo però che c’è qualcosa di strano che deve farci fermare a riflettere”. 

E a proporre di soprassedere sul punto è stato il consigliere Rosario Cavallo ma la sua proposta non è passata e l’opposizione ha abbandonato l’aula.

La seduta è stata rinviata di un’ora e alla ripresa dei lavori la maggioranza ha votato l’adesione alla società mista, continuando con l’approvazione rapida dei restanti punti all’ordine del giorno: tariffe Tari, revisione del Pef 2022-2025, catasto incendi e riconoscimenti di debiti fuori bilancio.

Ulteriori approfondimenti, come sempre, sul prossimo numero del Corriere Elorino.

 

 

 

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