Confermato lo sciopero di 48 ore, da stasera niente benzina anche nei distributori self service

Confermato lo sciopero di 48 ore, da stasera niente benzina anche nei distributori self service

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Confermato lo sciopero dei benzinai dopo che il tavolo tecnico voluto del Governo la scorsa settimana è fallito.

Gli impianti di rifornimento carburanti rimarranno chiusi per sciopero per 48 ore consecutive, dalle ore 19.00 di martedì 24 gennaio fino alle ore 19.00 di giovedì 26 gennaio sulla rete ordinaria e dalle ore 22.00 del 24 alle ore 22.00 del 26 gennaio sulla viabilità autostradale. La chiusura riguarderà anche i distributori self service.

Rimarranno aperte solo alcune stazioni di servizio, scelte su base provinciale, in modo da poter garantire i sevizi minimi.

Sullo sciopero dei benzinai è intervenuto il Codacons che annuncia un esposto alla Procura per “ipotesi di interruzione di pubblico servizio. Sospendere in modo totale il servizio per 48 ore, sulla rete urbana e sulle autostrade, sia per la modalità servito che per il self service, rappresenta un atto abnorme che creerà enormi e ingiustificati danni ai cittadini – spiega il Codacons – uno sciopero che appare ancor più immotivato e sbagliato se si considera che il Governo, su richiesta degli stessi benzinai, ha annacquato il decreto trasparenza, eliminando l’obbligo di indicazione giornaliera dei prezzi medi e riducendo drasticamente le sanzioni per i distributori scorretti”.

Per quanto riguarda i prezzi si sono registrati nuovi rialzi nel fine settimana sui listini consigliati dei carburanti, sulla scia del balzo delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati. Salgono ancora le medie nazionali dei prezzi alla pompa, con la benzina in “fai da te” a 1,84 euro/litro (1,98 “sul servito”) e il gasolio a 1,89 (2,026 sul “servito”).

I rappresentanti di categoria Fegica e Figisc/Anisa accusano il Governo di fare “scaricabarile” sull’aumento dei prezzi del carburante: “Il governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di ‘trasparenza’ e ‘zone d’ombra’ solo per nascondere le proprie responsabilità e inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che semplicemente non esistono”.

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