Distretto socio-sanitario 46, Marzana: “Fondi e progetti bloccati, urgente insediare un tavolo tecnico”

Distretto socio-sanitario 46, Marzana: “Fondi e progetti bloccati, urgente insediare un tavolo tecnico”

Le attività per ragazzi e ragazze con disabilità del Piano di zona del distretto socio sanitario 46 sono bloccate dall’ottobre 2014 anche se le risorse per i progetti rientrano nella programmazione finanziaria 2013 – 2015: non è ammissibile che per lungaggini burocratiche non si assicuri la continuità di queste attività, ledendo il diritto di questi ragazzi ad avere occasioni formative e ricreative dopo il percorso scolastico, nonché quello delle famiglie ad avere adeguato supporto educativo”. Così la deputata nazionale del Movimento 5 Stelle Maria Marzana interviene sui ritardi nell’attuazione del Piano di zona del distretto, chiedendo subito l’insediamento di un tavolo tecnico, dopo aver ancora una volta raccolto nel corso di un incontro la preoccupazione di genitori, professionisti delle attività educative e sociali e volontari in particolare di Rosolini. I progetti, che hanno la finalità di sviluppare l’autonomia e le competenze, devono essere affidate attraverso bando pubblico da parte del comune di Noto, capofila del distretto, di cui fanno parte anche i comuni di Rosolini, Pachino, Portopalo e Avola.

Il 30 dicembre 2016 – denuncia Marzanail Comune di Noto (con determina n. 2330), già in pesantissimo ritardo nell’attivazione di questi servizi fondamentali, anziché procedere finalmente alla pubblicazione del bando di gara, decide ‘di avviare le procedure per l’acquisizione del servizio di supporto specialistico esterno, atto a curare le procedure relative agli appalti per l’affidamento di servizi e progetti afferenti al terzo Piano di Zona’: in sostanza avvia la procedura di gara per l’individuazione di un’azienda che a sua volta dovrà redigere un bando di gara per l’assegnazione ad una associazione o cooperativa del servizio ricreativo. Tale decisione, si legge testualmente nella Determina è motivata dal fatto che la ‘la situazione attuale impone urgentemente la predisposizione di atti a cui il personale distrettuale preposto non può fare fronte sia per la carenza del personale sia per la tempestività con cui si deve procedere’: così – commenta Marzana – non si capisce come possano essere accelerati i tempi attivando le procedure di due appalti, anziché uno, che tra l’altro hanno previsto anche che ciascun comune procedesse ad impegnare una somma come contributo attraverso una specifica determina. Non solo lungaggini inutili ma anche sprechi di denaro: i soldi stanziati per l’affidamento del servizio, euro 48.190,00, avrebbero potuto integrare le risorse, cronicamente carenti, dei servizi sociali, invece sono sottratti da una burocrazia superflua e, come se non bastasse, paghiamo inutilmente il personale funzionario, sperperando oltre alle risorse economiche, anche quelle umane”.

La decisione di “appaltare le procedure di appalto” dei Progetti, si legge, è anche determinata dalle “imminenti scadenze da rispettare pena l’esclusione dai finanziamenti”: “Il comune di Noto – commenta in proposito Marzanaè avvezzo a ridursi all’ultimo momento nell’attuazione delle procedure per fruire dei fondi. Anche in merito ai fondi PAC relativi alla progettazione per i servizi dell’infanzia ha rischiato di perderli presentando il progetto il giorno prima della scadenza, segno della leggerezza con cui il comune capo fila del nostro distretto si occupa di tematiche cruciali per il benessere delle famiglie e dei loro figli. Ho più volte contattato il comune di Noto per conoscere lo stato di attuazione del Piano. Nel dicembre 2015 mi sono recata anche a Palermo per incontrare l’assessore ai servizi sociali al fine di capire se la Regione avesse compiuto tutti i passaggi per il finanziamento. Da allora, nonostante fossero poco dopo arrivate nelle casse comunali le risorse e malgrado i continui solleciti a procedere con l’attivazione del servizio da parte delle famiglie e da parte mia stessa, il comune di Noto è stato profondamente inadempiente”.

La scorsa settimana – prosegue Marzana -, contattati telefonicamente, gli uffici preposti mi hanno confermato che nessun progetto relativo al Terzo Piano di Zona è stato attivato, sebbene è stato tutto finanziato, e che ad oggi gli uffici stanno predisponendo i bandi di appalto. Peccato che si tratti dell’appalto per il ‘supporto tecnico alle procedure di gara ed al monitoraggio e rendicontazione’ piuttosto che dell’appalto per l’attuazione diretta dei progetti per ragazzi e ragazze con disabilità”.

Da qui la richiesta di provvedimenti urgenti: “Chiederò – conclude Marzana – l’apertura di un tavolo tecnico sulla realizzazione dei progetti per i giovani diversamente abili alla presenza del sindaco, l’assessorato ai servizi sociali ed una delegazione di soggetti interessati affinché bisogni ed aspettative di questi ragazzi e delle loro famiglie ottengano risposte chiare, concrete e tempestive”.

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